Comune di Suelli

Storia del Comune

Origine del centro storico di Suelli (Villa di Suelli)

I giudicati sardi fra il IX e il XV erano entità statali e amministrative autonome.
L’origine storica dei regni sardi medioevali risiederebbe quindi nell’evoluzione delle antiche circoscrizioni bizantine in entità sovrane autonome, fondendo istituti giuridici romano- bizantino e tradizioni autoctone (usi e istituti di presumibile derivazione dalla civiltà nuragica).
Il centro storico di Suelli ebbe origine “giudicale”, lo testimonia la trama radiale dell’insediamento e la tipologia abitativa; aveva le caratteristiche della villa (o bidda) medioevale facente parte della curatorìa di Trexenta nel Regno giudicale di Càlari.
La “Villa di Suelli” donata intorno al mille dal giudice Torchitorio II al vescovo Giorgio, “Episcupus Barbarie”, primo vescovo noto della Diocesi di Suelli, istituita nel XI secolo,era formata dai territori delle curadorìas di Ogliastra, Barbagia di Sèulo, Quirra, Sarrabus e dall’enclave del territorio della stessa Suelli, assieme al confinante Simieri.
Tale donazione fu successivamente confermata e ampliata, come documenta un atto del 1215, dalla Giudicessa Benedetta de Lacon (“Ego Benedicta de Lacon, po boluntade de Deu potestando parte Kàlaris, fazzulli carta ad Sanctu Jorgi de Suelli…).
Questa donazione, dopo la caduta del Giudicato di Càlari, fu rispettata sia dai giudici del Regno di Arborea sia dai Pisani sia dagli Aragonesi. Con la caduta del Giudicato di Càlari nel 1258, Suelli fece parte del terzo spettante al Regno di Arborea . Infatti nel 1295 il sovrano di Arborea, Mariano II lasciò la terza parte del calamitano al comune di Pisa, ma il testamento fu eseguito solo nel 1300, perciò Suelli divenne solo allora un effettivo possedimento oltremarino della Repubblica comunale pisana.
I giudicati prosperarono sino al XIV secolo, allorché dovettero affrontare, nel 1323, le pretese sulla Sardegna del regno di Aragona. Papa Bonifacio VIII aveva concesso al re Giacomo D’Aragona (1291-1327) una “licentia invadendi” cioè l’autorizzazione a conquistare il Regnum Sardiniae et Corsicae e a contrastare il dominio dei pisani nell’isola.
Dal 1324 Suelli fu parte del Regno catalano-aragonese di Sardegna e le sue rendite furono confermate al vescovo della diocesi.
A causa della guerra fra il Regno catalano-aragonese di Sardegna e il Regno di Arborea, nel 1365 quest’ultimo conquistò il cagliaritano e la Trexenta, riprendendo così la fisionomia della curatorìa giudicale arborense mantenendola fino al 1409.
Ritornato a far parte del Regno di Sardegna, il villaggio tornò in possesso del vescovo di Suelli, sotto il quale, Suelli fu innalzato a baronia (1481/1699) e confermata feudo del vescovo “suellense”.
Nel 1424 il vescovado fu abolito e la baronia passò all’arcivescovo di Cagliari che ottenne il titolo di barone di Suelli e il paese fu amministrato da un canonico del Capitolo e tale rimase anche sotto la dominazione piemontese fino al riscatto nel 1839, con l’abolizione dei feudi.
Nella metà dell’8oo, la Sardegna è una delle ultime regioni europee nelle quali vige il regime feudale (l’abolizione dei feudi, viene sancita in modo irreversibile solo con la carta reale del 25 maggio del 1836) e divenne comune.
Il comune fu soppresso nel 1927 e aggregato a Senorbì con Decreto regio n° 1406 del 14 luglio1927.
Il comune riacquistò autonomia amministrativa con decreto legge parlamentare n° 113 del 21 gennaio 1947.
In effetti con le sue permanenze archeologiche Suelli testimonia i tre momenti più essenziali della sua storia: il”nuragico” (in epoca nuragica fu intensamente frequentato come confermano i numerosi nuraghi); il “giudicale”; il “baronale”; mentre dell’epoca romana si sa che fu attraversato dalla grande strada romana “Karalis – olbia” che conduceva attraverso le Barbagie. 


Suelli è un piccolo centro agricolo con pianta disposta a scenario sul pedemonte dell'altura di Pranu Siara. Il territorio comunale si estende per una superficie di circa 20 kmq al centro della Trexenta. La morfologia si presenta pianeggiante con alture al di sotto dei 400 m ed è situato ad un’altitudine di circa 256 m sul livello del mare.

E’ collegato col capoluogo tramite la S.S. 128 da cui dista circa 50 km, inoltre è attraversato dall’asse ferroviario Cagliari-Mandas-Arbatax (una vecchia linea delle ex Ferrovie Complementari della Sardegna, che oggi consente nei periodi estivi dei percorsi speciali per poter visitare l'entroterra della Sardegna) ed è percorsa con autolinee che si inoltrano nelle Barbagie e nell’Ogliastra offrendo alcuni dei più bei paesaggi dell’isola.

Il centro urbano, situato ai piedi del gruppo collinare, presenta una parte antica, di origine “giudicale" e "baronale", di forma irregolare circolare, ha la chiesa disposta eccentricamenre nella zona più alta. Il complesso religioso è costituito dall'ex Cattedrale di San Giorgio che conserva tracce dell'antica costruzione romanica (sec.XIII) e dall'omonimo Santuario.
Le abitazioni tradizionali si dispongono, secondo gli schemi tipici della Trexenta allineando i vani lungo il fronte stradale. L’elemento costruttivo maggiormente usato è la pietra non intonacata, facilmente reperibile nei dintorni dove sono abbondanti le arenarie.

Il paese in passato fu un'antica sede vescovile, oggi è ancora centro di culto e di venerazione del vescovo San Giorgio di Suelli che viene festeggiato il giorno succesivo alla pentecoste. E' un piccolo paese con 1176 abitanti che presenta un' economia prevalentemente agricola con numerose coltivazioni di grano, vigneti e uliveti e una zona industriale che va sviluppandosi. Nel paesaggio tipicamente collinare si presentano numerosi siti archeologici e nel parco situato in regione Cixi, poco distante dal centro abitato, si possono ammirare gli ulivi ultrasecolari che danno prestigio al parco. 

Dove siamo? 


Descrizione Territorio di comunale

Stato:  Italia
Regione:  Sardegna
Provincia:  Cagliari
Coordinate:  39°34'0?N 9°8'0?E
Altitudine:  256 m s.l.m.
Superficie:  19,24 km²
Abitanti:  1.171
Densità:  60,86 ab./km²
Comuni contigui:  Gesico, Mandas, Selegas, Senorbì, Siurgus Donigala
CAP:  09040
Pref. telefonico:  070
Codice Istat:  092083
Codice Catasto:  I995
Distanza dal Capoluogo:  44 Km